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Attualmente, gli embrioni vengono congelati allo stadio pronucleare (2PN – un giorno dopo la raccolta delle uova), il secondo o il terzo giorno dopo il prelievo degli ovociti o il quinto giorno dopo il prelievo, allo stadio di blastocisti.
Si raccomanda di congelare solo gli embrioni di buona qualità poiché solo questi embrioni sopravvivono allo scongelamento (internazionale circa l’80- 95%) e dare possibilità realistiche di raggiungere una gravidanza. In ogni caso, la coppia dovrebbe prima discutere con il proprio medico sulla strategia e tempi appropriati di crioconservazione e poi prendere una decisione in comune.
L’obiettivo primario nella crioconservazione degli embrioni in eccedenza è quello di evitare le procedure di stimolazione ovarica controllata e recupero degli ovociti, nel caso in cui il ciclo “fresco” non riesca a raggiungere una gravidanza. La donna può procedere a un trasferimento di embrioni congelati con risultati clinici ottimali.
I tassi di gravidanza generati dal trasferimento di embrioni crioconservati sono leggermente inferiori a quelli dei “cicli freschi”. Però recenti ricerche scientifiche dicono che i trasferimenti di embrioni congelati possono avere tassi si successo di alti da i freschi. Inoltre, anche se si raggiunge una gravidanza durante un “ciclo fresco”, gli embrioni crioconservati possono essere utilizzati quando la coppia decide di avere un secondo figlio, eliminando la necessità di un nuovo ciclo stimolato.
Gli embrioni umani contengono grandi quantità di acqua e sono molto sensibili durante la crioconservazione. In pratica, la procedura di raffreddamento è sempre la stessa e comporta l’inserimento di embrioni in crioprotettori specializzati, piccoli soluti neutri e conservazione finale sotto azoto liquido in crio straw. Ogni crio straw è sigillata ed etichettata con il nome e code del paziente.
Metodi di crioconservazione
Ci sono due metodi per crioconservazione:
A. Congelamento lento controllato e
B. Superraffreddamento profondo (vitrificazione).
Nel congelamento lento controllato, la velocità di raffreddamento degli ovociti/embrioni è di 0,3 gradi centigradi/min, mentre in vitrificazione il tasso di raffreddamento è superiore a 20.000 gradi centigradi/min. Anche se l’efficacia della vetrificazione era nota molti anni prima, la sua applicazione agli ovociti/embrioni umani è diventata ampia dopo il 2010 come metodo alternativo che offre diversi vantaggi. La vitrificazione previene i danni causati dalla formazione di ghiaccio intracellulare e quindi il tasso di sopravvivenza dopo lo scongelamento è aumentato. Inoltre, la vitrificazione è uno strumento efficace per il congelamento degli ovociti, che offre alti tassi di sopravvivenza e fecondazione dopo lo scongelamento. Questi tassi sono paragonabili all’utilizzo di ovociti freschi.
La crioconservazione non ha qualche impatto negativo apparente sui bambini nati da questa procedura secondo la letteratura. I dati disponibili indicano che i bambini nati dopo le procedure di congelamento sono sani, anche se gli embrioni sono stati crioconservati per molti anni.